Olocausto: I documenti sulla fine del ghetto di Varsavia ed il mistero del "bambino con le braccia alzate"
A Canale D'Alba, cuore della Provincia di Cuneo e delle azioni dei partigiani monarchici che hanno interessato anche la Liguria, con l'operazione "Sping", il Presidente Nazionale di Italia Reale, Avv. Massimo Mallucci de' Mulucci, introdotto dal giovane studente Paolo Pera, ha presentato, per la prima volta pubblicamente, il testo del rapporto riguardante la tragica fine del ghetto di Varsavia.
La copia di uno dei tre esemplari del rapporto dei carnefici nazisti, verrà pubblicato, in esclusiva, dal periodico Italia Reale, per concessione del depositario, Avv. Roberto Vittucci Righini di Sant'Albino che ha svelato il mistero della fotografia, più che nota, del bambino con le braccia alzate contro i mitra dei criminali nazisti. Mistero sul quale si è interrogato più volte anche il Prof. Galli della Loggia.
Italia Reale, ha rivelato come il rapporto ,con le fotografie, sia stato realizzato in tre copie, ad opera del cosiddetto "Maggior Generale" Stroop, Comandante delle SS nel Distretto di Varsavia, per ordine del cosiddetto "Generale Crueger" Ober Gruppen Furherr delle SS, poi denunciato come criminale di guerra.
Proprio a Canale D'Alba, sono stati fatti i nomi ed i cognomi dei responsabili di una delle pagine più vergognose dei nazisti che hanno ordinato descrizioni e fotografie minuziose, orgogliosi dei loro crimini.
Sono state ricordate anche le azioni svolte nella Provincia di Cuneo dalle formazioni monarchiche del Comandante Mauri, dai vari Ufficiali di collegamento del Governo del Re, l'eroismo del Tenente Poli che ha operato nella Val Tanaro, del Capitano Martinengo con le sue formazioni "Langhe, Castellino, Mondovi'".
I presenti, hanno gridato "Viva il Re", ricordando gli eroismi del Maggiore Martelli, del Tenente Paglieri, di Cordero di Pamparato, di Giuseppe Cordero di Montezemolo, di Stefano Curreno di Santa Margherita, di Silvio Geuna, tutti combattenti per la libertà d'Italia, rimasti fedeli al giuramento di fedeltà al Sovrano.
L'addetto stampa
Pier Francesco Gaviglio Rouby de Cals
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