SANITÀ

L’attività sanitaria è, o deve tornare ad essere, un servizio, scevro da corruzione e da canali di finanziamento per potentati regionaii o Iocali che sommano molto spesso anche i finanziamenti pro partiti.

  1. assistenza ospedaliera: la chiusura dei piccoli ospedali ha portato alla congestione dei grossi poli ospedalieri ed alla sottrazione della assistenza primaria nei piccoli centri. E’ importante riqualificare i piccoli ospedali di periferia che debbono avere due reparti base di Medicina e di Chirurgia per la gestione delle patologie più comuni che sono la maggior parte. Questo consentirebbe, la riqualiticazione dei grossi poli ospedalieri, come centri di assistenza molto specializzata. L’apparente perdita economica, in realtà, sarebbe ampiamente compensata dal potere economico e culturale dato da un Ospedale in un piccolo centro. Questa soluzione innalzarebbe i livelli di prevenzione, il disagio degli spostamenti che induce a trascurare alcuni controlli necessari. Il disagio degli anziani e, poi, molto aumentato dall’ospedalizzazione in una struttura lontana da casa.
  2. ambulatori specialistici e strutture diagnostiche territoriali: ad un grosso investimento economico sulle attrezzature non corrisponde un adeguato utilizzo delle stesse con conseguenti incredibili liste di attesa. Risulta indispensabile l’utilizzo delle attrezzature 24 ore su 24 attraverso un investimento sul personale. Anche in un ottica aziendale, l'ammortizzamento di una spesa per infrastrutture ed attrezzature, è direttamente proporzionale all’utilizzo delle stesse.
  3. medicina di base: il medico di famiglia e la persona che deve “coordinare” tutti gli aspetti della salute del paziente, cercando di conoscerne anche il contesto familiare e sociale. Deve sempre essere in sincronia con eventuali specialisti che seguono il paziente. Stella e Corona evidenzia fattori negativi sul lavoro del medico di famiglia, non approfonditi nel corso degli anni: eccessivo carico burocratico, pressione esercitata dalle aziende sanitarie che ne mettono a rischio l’azione secondo scienza e coscienza, il rapporto spesso “complicato” con la medicina specialistica ed ospedaliera, la scarsa educazione di alcuni pazienti che considerano l'ambulatorio come un “supermarket di ricette”.
  4. educazione sanitaria e prevenzione: tra le figure che si sono perse negli anni vi è quella del medico scolastico. Accanto al medico del lavoro nelle aziende deve essere previsto il medico nella scuola, soprattutto nella odierna realta multirazziale. Questi avrebbe la funzione di controllare le varie tappe evolutive degli studenti, l’igene dell’arnbiente ed eventuali patologie che potrebbero sfuggire, soprattutto se il giovane vive in un contesto familiare poco attento.
  5. formazione: combattere la formazione che Segue linee guida prevalentemente economiche e non scientifiche. L’attuale sistema rischia di formare medici molto attenti al risparmio che perdono di vista, però, l'obbiettivo principale: diagnosi e terapia
  6. ruolo di altre figure professionali: la poca chiarezza con cui sono stati creati molti corsi universitari ha generato spesso confusione di ruoli tra i professionisti della sanità. Coordinare ogni singola competenza è fare il bene del paziente. Riportare l'attenzione dall’Azienda alla Persona da curare è un concetto scientifico e non vana speculazione fiosofico-moralistica.
 
 
 

 

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