La Diocesi di Mondovì ha dichiarato guerra ai monarchici ?

Lettera aperta al Presidente delle Guardie d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon
 
Caro Presidente,
Ho letto, sull’ultimo numero della rivista delle guardie d’onore l’articolo riguardante la traslazione delle Salme dei nostri Sovrani Vittorio Emanuele III e Regina Elena.
Condivido il disagio e l’amarezza che hai voluto esprimere. La vera condanna all’esilio a Vittorio Emanuele III e alla Regina Elena è avvenuta adesso, per opera della Diocesi Monregalese. 
Rettore e Clero si sono trincerati dietro una “pietas cristiana”, non seguita dai fatti. 
Come hai tempi del basso impero si è voluto fare il processo “ai cadaveri”, trincerandosi dietro il fatto che il Santuario di Vicoforte deve essere considerato solo ed unicamente “un luogo di culto”. Questa frase è stata ripetuta in modo ossessivo dal Rettore della Basilica che ha dimenticato come la Chiesa sia stata edificata grazie a Carlo Emanuele I di Savoia che già “vi riposa” insieme alla propria consorte. Un altro atteggiamento ossessivo del Rettore è stato quello di non pronunziare, mai, di fronte ai giornalisti, nell’ambito della descrizione storica del santuario la parola “Savoia”.
I nostri Reali sono stati sepolti in una Cappella laterale, separati dal pubblico e dai fedeli da ben robuste cancellate di ferro. Ecco la condanna, degna di un Tribunale da basso impero! 
Ricordo che centinaia di persone sono state impedite ad entrare in Chiesa e lasciate al freddo. Vi era la neve e otto gradi sotto zero. Il gesto del Principe Emanuele Filiberto, ossia quello di uscire dalla Chiesa per rimanere insieme agli italiani è stato molto apprezzato. Ho provato un vero senso di pietà per questa Chiesa “che ha vietato l’ingresso ai labari delle Guardie d’Onore al Pantheon, decorate di otto medaglie d’oro al valore militare. Avevamo recato con noi, per espresso desiderio del Principe Vittorio Emanuele, Capo della Real Casa di Savoia, due bandiere tricolore del Regno, collocate davanti alle due tombe.
Il Rettore le ha fatte malamente sparire urlando, che un luogo di culto non può essere trasformato in sede di partito. Vergogna !! erano le bandiere del Regno e, così facendo, la Chiesa Monregalese ha oltraggiato i nostri morti, il Milite Ignoto, i Cappellani Militari che hanno portato la croce nelle trincee, le Glorie del Redipuglia, visitate da tutti i Papi: da San Pio X fino ai giorni nostri.
Ti allego due numeri di “Italia Reale”, ove è tutto descritto. Ti allego anche una fotografia emblematica dove si vede chiaramente il Rettore del Santuario che calpesta il gagliardetto reale, posto ai piedi dell’altare. Mi si dice che questo prete avrebbe definito il gagliardetto reale “uno straccio”.  La foto, inviatami dall’amico Paolo Emilio Costa di Rapallo, mi pare esplicativa. 
Noi dobbiamo avere pietà per questi preti che vogliono seminare odio e rancore settario.
Personalmente sono allibito che possenti inferiate siano state collocate per impedire l’avvicinamento del popolo alle Tombe Reali, che i labari e le bandiere di gruppi e associazioni non siano stati ammessi nella Chiesa e che molti anziani abbiano sofferto le conseguenze del freddo, cacciati dal Santuario. Sembra proprio una dichiarazione di guerra e Ti chiedo di voler valutare, insieme, quella che deve essere considerata una difesa.
Ecco i miei suggerimenti sui quali ragionare:
 
1) PREGARE MOLTO per questi preti inconsapevoli, rivolgendoci alla “Regina Montis Regalis” ed a tutti i Beati e Santi che la Real casa di Savoia ha donato alla Chiesa Cattolica
2) DIVULGARE, tra i nostri amici, questa pratica della preghiera e l’invocazione a San Michele Arcangelo, secondo le indicazioni di Papa Leone XIII, ogni qualvolta si entri nel territorio della Diocesi di Mondovì.
3) AVERE BENE PRESENTE CHE L’ISTITUTO NAZIONALE PER LA GUARDIA D’ONORE ALLE REALI TOMBE DEL PANTHEON è UN ENTE MORALE, RICONOSCIUTO ANCHE DALLA REPUBBLICA ATTUALE E SOTTO IL CONTROLLO DEL MINISTERO DELLA DIFESA. Il suo statuto è ben preciso:
“Il servizio di guardia” alle Reali Tombe, ovunque si trovino, è ben regolamentato.  La Diocesi di Mondovì ha impedito ed impedisce, quindi, una funzione pubblica, regolamentata da uno statuto di un Ente Morale, perfettamente in sintonia con le normative vigenti. 
Occorre predisporre un esposto alla Procura della Repubblica di Cuneo, ove venga ben segnalato quanto accaduto o quanto accade: viene impedito il servizio di guardia. 
4) DIVULGARE, OVVIAMENTE, TRA I NOSTRI AMICI, ISCRITTI E SIMPATIZZANTI, DI TUTTI I GRUPPI MONARCHICI PRESENTI IN ITALIA LA DOLOROSA NECESSITA’ DI NON VERSARE L’8 x 1000 A QUESTA CHIESA CATTOLICA.
Per la prima volta in vita mia ho dato disposizione in tal senso al mio commercialista.
5) DIVULGARE QUANTO SEGUE: A Vicoforte avrebbero definito stracci le nostre bandiere e calpestato il Gagliardetto Reale, mentre nel Monastero Benedettino di Admont si è svolta una mostra di paramenti sacri modernisti ove si vedono sacerdoti indossare paramenti trasparenti e di plastica, pianete e decorazioni indecenti. Ricordiamoci anche della recente sfilata di moda, svoltasi a New York, dove indossatrici mezze nude indossano abiti ispirati alla simbologia cattolica. Vincitrice una certa Rihanna che interpretava “una papessa” con tanto di copricapo fatto a tiara. Durante l’evento non sono mancati neppure oltraggi “a mitrie e pastorali”. I giornali hanno riportato un sorridente Cardinale Dolan che ha benedetto l’evento. Occorre tenere sotto controllo le prese di posizione della Diocesi di Mondovì nei confronti di queste donne travestite da Vescovo in un “Met Gala” svoltesi a New York. 
 
Dunque organizziamoci, pubblichiamo sui nostri giornali tutti i tradimenti che avvengono quotidianamente, nei confronti della Dottrina, in una Chiesa che, poi, tratta la Regina Elena che aveva ricevuto dal Papa Pio XII la Rosa d’Oro della carità benefica, peggio del capo della Banda della Magliana, sepolto nella Chiesa di Sant’Apollinare nel centro di Roma “senza cancellate di ferro”. 
 
A presto sentirci, 
 
Avv. Massimo Mallucci de’ Mulucci
Presidente Nazionale di Italia Reale Stella e Corona
 
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