71 anni fa (13 giugno 1946) Umberto II decide di lasciare l'Italia per evitare una guerra civile.
Dopo la comunicazione dei risultati provvisori del referendum istituzionale (il 10 giugno 1946), e senza verificare la regolarità del voto, nella notte tra il 12 e 13 giugno 1946 il Governo "in spregio alle leggi ed al potere indipendente e sovrano della Magistratura" (come si legge nell'ultimo proclama di Re Umberto II) il governo arbitrariamente nomina Alcide De Gasperi capo provvisorio dello stato.
A questo punto il Re Umberto II, per evitare una guerra civile, alle ore 16.30 del 13 giugno 1946, parte per l’esilio, senza abdicare, dopo aver diffuso un proclama in cui contesta la violazione della legge ed il comportamento rivoluzionario dei suoi ministri, che non hanno atteso il responso definitivo della Cassazione.
Personaggio carismatico, amatissimo dagli Italiani, Umberto II ha lasciato di sé un ricordo incancellabile.
L’Italia onesta che si contrappone a quella degli arruffoni politici, attende sempre che cessi la vergogna della sepoltura in terra straniera di Re Umberto II, della Consorte Regina Maria Josè e dei Suoi Augusti Genitori, Re Vittorio Emanuele III e Regina Elena.